Elezioni Politiche 1987

Nella Legislatura 1983-1987 due Governi erano stati guidati da Bettino Craxi, un fatto eccezionale perché per la prima volta un socialista era presidente del Consiglio, l’accordo DC-PSI prevedeva una alternanza a favore di Ciriaco De Mita ma invece il leader del PSI rassegna le dimissioni aprendo una crisi che conduce ad elezioni anticipate con un monocolore DC.

Le elezioni vedono un aumento di DC e PSI ed un calo del PCI, dei laici e del MSI-DN, entrano in Parlamento i Verdi e la Lega Lombarda.

SPECCHIETTO RISULTATI CAMERA

SPECHIETTO RISULTATI SENATO

Democrazia Cristiana

Leader. Ciriaco De Mita

Ottiene 13.233.620 voti pari al 34,31% e 234 seggi (+ 1,38% +9) al Senato il 33,62% e 125 seggi (+1,21% + 5) aumenta quindi rispetto al 1983, probabilmente a danno degli alleati laici, non sembra comunque più in grado di raggiungere le percentuali di un tempo.

Ottiene risultati costanti in tutta Italia, con un storcia flessioen nelle regioni “rosse”, a Bergamo-Brescia il 44,09% ma anche a Salerno il 45,93%, nella roccaforte del Molise é al 57,25%, al Senato bene in Lombardia 34,43% ma anche nelel regioni del sud. Curioso lo slogan scelto: Forza Italia! quasi una anticipazione di quello che avverrà tra pochi anni.

Partito Comunista Italiano

Leader. Alessandro Natta

10.250.644 voti pari al 26,57% e 177 seggi (-3,32% – 21) al Senato il 28,33% e 101 seggi (-2,48% e – 6), subisce quindi un consistente flessione, probabilmente a danno del PSI ma anche delle nuove formazioni di sinistra come i Verdi. Bene come sempre nelel regioni storiche Emilia-Romagna. Toscana ed Umbria con il 46.00% a Firenze ed il 44.66% a Bologna (circoscrizioni)

Nel maggio 1988 Natta, colto da malore, rassegna le dimissioni, gli succede Achille Occhetto che, dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, annuncia cambiamenti ed infatti il 3 febbraio 1991, al termine del XX Congresso il PCI si scioglie e diventa Partito Democratico di Sinistra, una minoranza non ci sta e fonda Rifondazione Comunista, a questa formazione aderiranno circa una ventina di parlamentari tra i quali Armando Cossutta.

Partito Socialista Italiano

Leader: Bettino Craxi

5.501.696 pari al 14,27% e 94 seggi (+2,83% e +21), al Senato il 10,91% e 36 seggi (- 0,48% – 5) ma il dato é sfalsato dalla presenza in diverse regini di liste comuni con PSDI e radicali (dato a fondo pagina). Risultati costanti ed in crescita in tutta Italia con il 17,97% a Milano-Pavia

Il nuovo corso di Craxi da i suoi risultati, il partito, stabilmente al governo anche con la presidenza del consiglio, si riporta alle percentuali degli anni 60. Per la prima volta si presenta alle elezioni senza la falce e martello nel simbolo, concludendo così un lungo percorso di modernizzazione.

Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale

Leader: Giorgio Almirante

Ottiene 2.281.126 voti pari al 5,91% e 35 seggi (- 0,90% – 7), al Senato il 6,54% e 16 seggi (- 0,81% – 2), subisce quindi una flessione dopo il buon risultato del 1983. Le percentuali, peraltro, si stanno livellando in tutto il territorio nazionale, anche se dal sud arrivano i risultati migliori, con Catania al 10,01% una circoscrizione, con Trieste 10,67%, che supera il 10%, ma anche a Torino e Milano il MSI-DN é al 5%, a roma solo al 8,23%., Al Senato Puglia, Calabria e Sicilia oltre il 10%

Riamane nella storia il manifesto con Almirante, il leader storico del MSI (segretario dal 1969) scompare il 22 maggio 1988, ma già il 13 dicembre 1987 aveva ceduto la segreteria a Gianfranco Fini, assumendo la carica di Presidente. Nel corso della legislatura , al 14.01.90 al 7.07.91 segretario é Pino Rauti, che sarà sostituito da Fini, nei 5 anni il MSI-DN subisce la defezione di alcuni parlamentari e l’adesione di Ambrogio Viviani, eletto nelle liste del Partito Radicale.

Partito Repubblicano Italiano

Leader: Giovanni Spadolini

Dopo il buon risultato del 1983, trascinato dalla presidenza Spadolini, il PRI é ridimensionato, ottiene 1.428.663 voti pari al 3,70% e 21 seggi (-1,38% – 8 seggi), al Senato 3,85% e 8 senatori (- 0,82% – 2 ), perde quindi quasi il 30% dei voti .

Risultati omogenei in tutta Italia, con il 5,39% a Torino , il 6,18% a Bologna (nella circoscrizione c’é la roccaforte Romagna) ed il 5,355 a Catania, al Senato 5,23% in Piemonte e 5,89% in Sicilia.

A Ravenna prende il 17,74% e supera il 7% a Torino e Milano.

Partito Socialista Democratico Italiano

Leader: Franco Nicolazzi

Ottiene 1.140.209 voti pari al 2,96% e 17 deputati (-1,13% – 6 seggi), al Senato 2,36% e 5 senatori (- 1,45% – 2 seggi), in Liguria, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Calabria e Sardegna si presenta in gruppo con il PSI ed alti ottenendo un senatore.

Come gli altri due patiti laici subisce una flessione, perdendo quasi il 30% dei voti, cambia anche il bacino elettorale, quista volta dal sud arrivano le percentuali migliori (tranne Cuneo 4,75% e Belluno 4,75%), a Napoli arriva il 4,67% migliore in assoluto Palermo 4,98%, anche al Senato Campania 4,63% , Puglia 4,58%

Partito Radicale

Leader: Marco Pannella – segretario Giovanni Negri

Ottiene 987.720 voti pari al 2,56% e 13 deputati (+0.37% e +2), riesce quindi ad aumentare nonostante la presenza dei Verdi, tra gli eletti fece scalpore la pornostar Ilona Staller eletta a Roma con quasi 20.000 preferenze. Migliori i risultati al nord, con Trieste al 5,49% (ma senza eletti) e Torino al 4,48%. Al Senato in alcune regioni si presenta con PSI e PSDI, ottenendo un senatore in corso di legislatura per subentro ad un collega deceduto.

Da solo ottiene il 1,77% e tre eletti, Piemonte 3,72%, Lombardia 2,48% e Lazio 3,13%,, Tra i parlamentari, prima alla Camera e poi subentra al Senato Domenico Modugno.

Nel corso della legislatura alcuni parlamentari lasciano il partito per aderire ai Verdi Arcobaleno, la Staller passa invece al misto.

Liste Verdi

Leader: Gianni Matteoli

La novità delle elezioni, i Verdi, ancora cartello di liste e non federazione organizzata, ottengono 969.218 voti pari al 2,51% e 13 seggi al debutto elettorale. I migliori risultati nel nord, con il 4,60% in Trentino Alto Adige, il 4,28% a Venezia (6,20% in città) ,il 3,97 in Liguria ed il 3,66% a Milano.

Entrano anche al senato con 1 eletto grazie al 2,60% in Lombardia ed il 1,96% nazionale, un secondo senatore (Marco Boato) é eletto in Trentino Alto Adige in gruppo comune PSI-PSDI-PR-Verdi

Partito Liberale Italiano

Leader: Renato Altissimo

Ottiene 809.946 voti pari al 2,10% ed 1 deputati,. perde lo 0,79% e 5 seggi, un vero tracollo per un partito di queste dimensioni. Tiene solo nella Circoscrizione di Cuneo-Alessandria-Asti dove ottiene il 5,94% con il 19,46% a Mondovì (CN).

Al Senato non va meglio, 2,16% (.0,53%) e perde un seggio passando da 4 a 3, gli eletti in Piemonte (4,45%), Lombardia (2,32%) e Sicilia (3,76%), i tre eletti confluiscono nel gruppo misto.

Democrazia Proletaria

Leader: Mario Capanna

Ottiene 641.901 voti pari al 1,66% e otto seggi (+0,19% e + 1 seggio), il miglior risultato di sempre per DP, che nella circoscrizione Milano-Pavia prende il 2,76% e supera agevolmente il quorum , anzi elegge 2 deputati. Entra anche al Senato con il 2,03% in Lombardia che porta un eletto, su scala nazionale al Senato il 1,52%

Nel corso della legislatura 4 deputati e l’unico senatore passano ai nascenti Verdi Arcobaleno , il 9 giugno 1991, durante il VI congresso a Riva del Garda, Democrazia Proletaria decide per lo scioglimento del partito e la confluenza in Rifondazione Comunista, nata da una scissione del PCI dopo la trasformazione di questo in PDS.

Liga Veneta – Pensionati Uniti

Leader: Marilena Marin (Liga), Stefano Menicacci (Pensionati)

Forte dell’esenzione ottenuta nel 1983 (anche se entrambe i parlamentari avevano lasciato il movimento), la Liga Veneta si presenta in tutta Italia alleata con i Pensionati Uniti di Stefano Menicacci, ex deputato del MSI-DN passato con Democrazia Nazionale e non rieletto nel 1979.

Lo scopo é di ottenere il quorum in Veneto ed utilizzare i resti per eleggere una pattuglia di deputati, ma nella circ. di Verona arriva solo il 2,92% e niente eletto, a Venezia il 3,33%, in tutta Italia 298.402 voti pari al 0,77%, al Senato 298.552 pari al 0,92% con il 3,26% in Veneto ma nessun senatore, dopo queste elezioni la Liga Veneta entrerà gradualmente nella Lega Nord.

Sudtiroler Volkspartei

Leader: Silvius Magnago

presente da sempre, in genere ottiene 3 deputati e 2 senatori, anche questa volta con 202.022 voti (33,05%) non sgarra, al senato il 34,42% ed é anche penalizzata dal 81,92% a Bressanone, unico senatore che supera il 65% e vine eletto direttamente, stornando i voti alla lista, infatti la Dc con il 28,24% ne elegge 3.

Lega Lombarda

Leader: Umberto Bossi

Una delle sorprese delle elezioni, già presente con altre formazioni in passato , si presenta autonomamente in tre circoscrizioni lombarde: Milano (1,64%), Brescia Bergamo (3,78%) ma sopra tutto Como-Sondrio-Varese dove con il 6,70% ottiene un deputato. In tutto 186.255 voti , per un poco significativo 0,48% nazionale

Al senato ottiene in Lombardia il 2,56% ed un senatore nella persona del leader Umberto Bossi.

Questi eletti danno alla Lega Lombarda l’esenzione dalle firme che verrà utilizzata alle europee 1989 per dar vita ad un cartello autonomista con altri movimenti del nord.

Partito Sardo d’Azione

Leader: Carlo Sanna

In questa occasione presenta liste in tutta Italia, sfruttando l’esenzione ottenuta nel 1983, ottiene 169.978 voti pari al 0,44% ed elegge, grazie a resti nazionali, 2 deputati, ovviamente entrambe in Sardegna dove a prende il 11,96%, assolutamente insignificanti i risultati nelle altre regioni, tranne forse a Trieste (1,97%), presente anche al Senato, elegge un senatore in Sardegna con il 14,13%, si propone anche in Friuli (0,75%) e Calabria (0,50%).

Piemont Autonomia Regionale

Leader: Gipo Farassino

la lista si presenza solo nelle due circoscrizioni del Piemonte ed al Senato, ottiene 72.064 voti , 2,47% Torino e 2,02% CN-AL-AT, al Senato il 2,29%, il leader é Gipo Farassino, popolare cantante dialettale, non ottiene eletti.

Union Piemonteisa

Leader: Roberto Gremmo

la lista si presenza solo nelle due circoscrizioni del Piemonte ed al Senato, ottiene 61,701 voti , 2,36% Torino e 1,10% CN-AL-AT, al Senato il 1,94%%, il lsader é Roberto Gremmo, giornalista e scrittore, da sempre alfiere dell’autonomia regionale, le due liste autonomiste, in pratica, si annullano a vicenda, la somma dei voti avrebbe agevolmente consentito l’elezione di almeno un deputato e di un senatore.

Caccia Pesca Ambiente

Presente, ma solo in Toscana, alle regionali 1985, in questa tornata propone liste in cinque circoscrizioni (Bologna, Firenze, Pisa, Salerno, Catanzaro) ottenendo 55.911 voti pari al 0,14%, in Calabria prende 1,56%, , al Senato solo Emilia Romagna (0,74%) e Toscana (0,96%), non ottiene eletti, si ripresenta alle regionali 1990 conquistando qualche consigliere, il gruppo esiste ancora come associazione di appassionati di caccia e pesca.

Unione Valdotaine -ADP – PRI

Si presenta in Valle d’Aosta e la spunta sia alla Camera (55,15%) che al Senato (54,64%), si suppone del tutto ininfluente l’apporto del PRI. Per la Valle d’Aosta non é obbligatorio il deposito dei simboli al ministero quindi non ne disponiamo di migliori.

DC-PCI-PSI-PSDI

Strana ammucchiata in Valle d’Aosta che peraltro non porta a risultati visto che con il 39,59% alla Camera ed il 38,77% al Senato non escono eletti, alla Camera presente anche il MSI-DN (5,26%) come pure al Senato (4,01%) e la Liga Veneta al Senato (2,58%).

Movimento Autonomista dei Democratici Progressisti – Alleanza Popolare

Movimento con base in Valle d’Aosta, sfruttando l’esenzione grazie ai due parlamentari, presenta la lista in tutta Italia (tranne che in Valle…) i risultati sono veramente insignificanti, 25.339 voti pari al 0,07%, basti dire che il miglior risultato é lo 0,14% a Venezia, al Senato aggiunge il nome Pensionati sotto il simbolo, anche qui pochi voti: 51.790 apri al 0.16%, tra i candidati l’immancabile Cesare Crosta.

Movimento di Liberazione Fiscale

Evidente lo scopo di questo movimento presente solo alla camera a Torino (0,60%), Genova (0,42%) e Milano (0,15%), il simbolo che ricorda quelli degli anni ’50, raccoglie solo 25.046 voti pari allo 0,06%., al Senato la troviamo in Piemonte (0,53%)

Alleanza Pensionati

Nel 1985 , con un simbolo completamente diverso ed alleata alla Liga Veneta, aveva ottenuto un seggio alle regionali del Lazio, si presenta solo a Roma dove prende lo 0,62% , 21.342 voti (supera la Liga – Pensionati) nettamente più votato com 3024 preferenze il consigliere regionale Filippo de Jorio.

Partito Verde Italiano – Verdi d’Europa

Si presenta alla Camera a Bologna (0,58%9 e Napoli (0,49%) e nelle regioni che comprendono queste circoscrizioni al Senato,Emilia Romagna (0,33) e Campania (0,50%), ottiene alla Camera 20.916 voti (0,05% nazionale), a Napoli il più votato Franco Iadanza con 2,150 preferenze.

Movimento Veneto Regione Autonoma

E’ presente solo a Verona dove con 18.945 voti (1,02%) non elegge un deputato ma probabilmente impedisce il quorum alla Liga Veneta, Flaminio De Poli con 881 preferenze il più votato.

Movimento Nazionale Italiano Cacciatori

Movimento di categoria che si propone solo a Milano (0,24%), e Verona (0,39%) in tutto 14.787 voti 0,04% , presente al senato in qualche collegio lombardo, in tutto 2.695 voti

Partito Nazionale Italiano Caccia e Pesca

sfugge il motivo della frammentazione di cacciatori e pescatori, resta il fatto che una terza lista con queste tematiche si presenta a Roma dove prende 14.306 voti pari al 0,42%, la capeggia Angelo Ministeri con 2.058 preferenze.

Movimento Friuli

Come sempre si presenta in Friuli Venezia Giulia ma non riesce mai ad ottenere eletti, 13.208 voti pari al 1,57% alla Camera , il 2,31% al Senato dove non c’é la provincia veneta di Belluno. Oltre 9500 voti arrivano solo dalla provincia di Udine (2,50%), Roberto Iacovissi con 1222 preferenze il più votato.

Südtiroler Heimatbund

Il gruppo indipendentista e filo austriaco sud tirolese si ripresenta ambiando il simbolo ma solo per la Camera dove ottiene il 1,85% (11.287 voti) , il 3,57% in provincia di Bolzano, primo della lista arriva Alois Reiterer .

Al Senato sua il simbolo del 1983, ottenendo il 1,72% presnete solo nei collegi di Bolzano (2,62%) e Bressanone (4,44%) dove la SVP supera l’ 80%., il partito é comunque presente nel consiglio provinciale/regionale.

Verdi d’Italia Partito Ecologico

Questa lista si presenta alla Camera in Sardegna, 10.269 voti 0,99% , ed al Senato in Lazio (0,30%) e Sardegna (1,22%)

Partidu Indipendetista

Questa lista si presenta in alla Camera in Sardegna, 6.986 voti 0,68% e stranamente a Roma (2.972 voti 0,09%) , ed al Senato in Sardegna (1,41%), il leader sembra essere Gavino Piliu (noto Bainzu), negli anni 80 era un professore di chimica presso l’Universita’ di Sassari e fece discutere due tesi in lingua Sarda.

Alleanza Umanista

Nato nel 1984 e ispiratosi alle idee del Nuovo umanesimo di Mario Rodriguez Cobos (Silo), che avevano già dato impulso al Movimento umanista, il nastro di Moebius, ritenuto “simbolo della continuità dell’uomo”, si presenta a Torino, Milano, Roma, Napoli e Salerno ma in nessuna circoscrizione supera lo 0,10%, in tutto 5.585 voti pari all 0,014% nazionale.

Nuovo Partito Popolare

Già visto in altre occasioni si propone solo a Firenze (0,05%), Roma (0,07%) e Napoli (0,08%) in tutto solo 5055 voti, al Senato solo nel Lazio (0,09%).

Giustizia e Libertà

Quattro soli candidati nella circoscrizione di Catania, arrivano solo 4.793 voti pari al 0,31%, presente anche nel 1983, sempre a Catania, prese il 0,11%

Rinascita Siciliana

Anche questa lista si presenta solo a Catania, ottiene 2.951 pari all0 0,19%, si presenta anche al Senato, in Sicilia, prendendo lo 0,22%

Partito Nazionale Inquilini

Lo troviamo solo a Napoli-Caserta dove prende 2.98 voti pari al 0,13%, il più votato é Mario Cantone con 551 preferenze, presente anche nel 1983, prese il 0,22% (sempre stessa circoscrizione), si presenta anche al Senato, in Campania, prendendo lo 0,15%

Movimento per l’Indipendenza Territorio Libero Trieste

Ultima lista della Camera una formazione ormai storica, utilizzando sempre lo stesso simbolo si presenta solo Trieste dove prende 2.103 (1,04%) , perde qualcosa rispetto al 1983 (1,43%) sempre lontanissima dal quorum, peraltro altissimo in quella circoscrizione che elegge solo 3 deputati.

GRUPPI PRESENTI AL SENATO

l’alleanza viene proposta in Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Calabria ed ottiene 9 senatori ed il 2,97% su scala nazionale. dei nove eletti 6 aderiscono al gruppo PSI, 1 al gruppo PSDI e due, anche se esponenti del PSI, al gruppo Federalista Europeo Ecologista

Come si evince dal simbolo si presenta in Sardegna dove mancano, al Senato PSI e PSDI, ottiene il 10,11% eleggendo un senatore, Paolo Fogu, che aderisce al gruppo del Partito Socialista Italiano

Gruppo che viene proposto in Trentino Alto Adige, ottiene il 11,74% ed elegge un senatore nella persona di Marco Boato, ex radicale che aderirà ai Verdi ed si iscrive al gruppo Federalista Europeo Ecologista.

Gruppo formato dai partiti di sinistra e centro sinistra per cercare di “strappare” un seggio in Molise alla DC, ottiene il 27,95% ma la Dc con il 56,92% ottiene entrambe i senatori.