1983 Elezioni Politiche

In un Paese che stava vivendo molti cambiamenti in campo economico, sociale e di costumi, si va al voto per la quarta volta consecutiva prima della scadenza naturale, la legislatura aveva visto il primo govern o repubblicano non a guida Dc ma…. repubblicana con Giovanni Spadolini resta in carica dal 28 giugno 1981 al 1 dicembre 1982,

Governi:

Cossiga I 4/08/1979 – 4/04/1980 DC PSDI PLI

Cossiga II 4/04/1980 – 18/10/1980 DC PSI PRI

Forlani 18/10/1980 – 28/06/1981 DC PSI PRI PSDI

Spadolini I 29/06/1981 – 23/08/1981 DC PSI PRI PSDI PLI

Spadolini II 23/08/1981 – 1/12/1982 DC PSI PRI PSDI PLI

Fanfani V 1/12/1982 – 4/08/1983 DC PSI PSDI PLI

A causa della sfiducia al governo del PSI si va ad elezioni anticipate, le elezioni vedono un calo piuttosto consistente della Dc ma in compenso i partiti alleati, il c.d. perntapartito, ottiene la maggioranza grazie all’avanzata di PSI , PRI e PLI e in misura minore del PSDI, buon risultato della Destra, rappresentata dal solo MSI-DN, piccolo calo del PCI e ridimensionamento del Partito Radicale, rientrano in parlamento i sardisti del PSdAz e per la prima la Liga Veneta, antesignana della Lega Nord, ottiene eletti anche Democrazia Proletaria, formazione a sinistra del PCI.

Nel 1980 si erano svolte le elezioni regionali che, invece, avevano visto un ridimensionamento del PCI che era ritornato all’opposizione il alcune regioni conquistate nel 1975, dopo le elezioni esce dalla maggioranza anche in Piemonte (vedi elezioni regionali)

SPECCHIETTO RISULTATI CAMERA

SPECCHETTO RISULTATI SENATO

Democrazia Cristiana

Leader : Ciriaco De Mita

12.153.081 voti pari al 32,93% 225 deputati ( – 5,37% – 37 seggi), al Senato 32,41% e 120 seggi, (- 5,93% – 18), subisce quindi un forte calo che si concretizza in un consistente arretramento in quasi tutto il territorio nazionale, in particolare in Veneto (-8%), Sicilia e Sardegna. Tiene in Lombardia (Bergamo-Brescia 45,28%), avanza in Molise (55,46%) e Basilicata (46,04%).

Il XV Congresso (Roma 2-6 maggio 1982) aveva visto l’elezione di a segretario politico nazionale di Ciriaco De Mita,  tra i fondatori della corrente di “sinistra” della DC, chiamata “Sinistra di base”, la Dc si conferma comunque il primo partito anche se la distanza dal PCI è di soli 3 punti percentuali.

Partito Comunista Italiano

Leader: Enrico Berlinguer

11.032.318 voti pari al 29,89% 198 deputati (- 0.49% – 3 seggi), al Senato 30,81% e 107 seggi (- 0.64% e – 2 ), in queste elezioni candidata nelle sue liste esponenti del PdUP he poi nel 1984 confluirà, salvo alcuni dissensi, nel PCI. Si conferma nelel zone storiche (Emila Romagna, Toscana, Umbria)

Il partito, che aveva abbandonato la linea dell’unità nazionale, é comunque la lista più votata anche nelle circoscrizioni di Torino, Genova, Milano, Mantova ed Ancona.

Partito Socialista Italiano

Leader : Bettino Craxi

4.223.362 voti pari al 11,44% 73 deputati (+1,63% + 11 seggi), al Senato 11,39% e 38 seggi (+ 1,01% e + 6 ), ottiene risultati omogeni in tutto il territorio nazionale, punta massima in Calabria 16,16% e Bari 15,05% ma bene anche al nord con il 12,03% di Milano ed il 14,36 di Mantova.

Partito di governo nazionale e locale (in diverse amministrazioni con il PCI….) é quello che ha aperto la crisi, ha un leggero aumento ma forse inferiore a quello auspicato.

Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale

Leader: Giorgio Almirante

2.511.487 voti pari al 6,81% 42 deputati (+ 1,55% + 12 seggi), Senato 7,35% e 18 seggi, (+1,66% e + 5) , ottiene il miglior risultato dopo quello del 1972, terzo partito a Napoli con il 13,70% sfiora il 20% a Napoli città, bene anche a Catania 11,95% (in città il 19,61%) , Bari 10,49% e Roma 9,83%, ottiene consensi anche al nord, a Milano città al 7,74%.

Il MSI-DN era rimasta l’unica forza politica di destra pura ed era anche l’unico partito ovunque all’opposizione (tranne le frange dell’estrema sinistra), raccoglie quindi, oltre a consensi ideologici, anche molti voti di protesta.

Partito Repubblicano Italiano

Leader: Giovanni Spadolini

1.874.512 voti pari al 5,08% 29 deputati (+ 2,05% + 13 seggi), al Senato 4,67% e 10 seggi (+1,66 e + 5), ma si presenta con il PLI in Toscana ed Abruzzo (0,41% su scala nazionale) ed con PLI e PSDI in Valle d’Aosta, Calabria e Sardegna (0,32%) ottendo un senatore in Toscana che poi aderisce al gruppo PRI portando di fatto ad 11 gli eletti. Con PLI e PSDI anche alla Camera in Valle d’Aosta (collegio uninominale).

Trascinato dalla visibilità del governo Spadolini il PRI ottiene un risultato storico, raddoppiando quasi i suoi parlamentari, ottimo a Milano-Pavia (8,29%) terzo partito a Milano città con il 12,33% come pure a Torino, 10,25% e 8,05% nella circoscrizione.Nela roccaforte di Ravenna é secondo solo al PCI con il 20,82%

Partito Socialista Democratico Italiano

Leader: Pietro Longo

1.508.234 voti pari al 4,09 23 deputati (+0,25% + 3 seggi), al Senato 3,81% e 8 seggi (- 0,41 e – 1 ) ma ricordiamo che in alcune regioni corre con il PRI. Bene come sempre a Belluno- FVG con il 6,70% ed in Piemonte, il 6,02% a CN-AT-AL, in genere meglio al sud che al centronord.

Non cresce ma neppure perde consensi verso il PSI ed i partiti laici, nel corso della legislatura , però, il segretario Longo dovrà dimettersi perché coinvolto nell’inchiesta sulla loggia massonica P2. Cambia leggermente il simbolo (era quello del 1948….) inserendo PSDI nel logo. In Liguria al Senato si presenta con il PLI mancando il seggio per meno di 6000 voti.

Partito Liberale Italiano

Leader: Valerio Zanone

1.066.980 voti pari al 2,89% 16 deputati (+0,95% + 7 seggi), al Senato 2,69% e 6 seggi (+0,48% e + 4), in alcune regioni con PRI e PSDI, riesce ad aumentare notevolmente la rappresentanza parlamentare specialmente al Senato dove passa da 2 a 6 senatori e può costituire il gruppo dopo due legislature di “misto”.

Tornato al governo, nazionale e di alcune regioni, ottiene un buon risultato in Piemonte,5,92% Torino, 8,40% Cuneo , 7,24% al Senato in regione e 2 eletti., a Cuneo città Camera 11,87%, da segnalare l’exploit di Mondovì (19 elettori) con il 27,54%

Simboli utilizzati al Senato in alcune regioni

Partito Radicale

Leader: Marco Pannella

809.810 voti pari al 2,19% 11 deputati (- 1,26% – 7 seggi), al Senato 1,76% e 1 seggio (+ 0,44% – 1 ), ma nel 1979 in diverse regioni era con NSU, perde quindi 7 deputati su 18 ed 1 senatore su 2, unico eletto in Lombardia. Nel corso della legislatura turn over di eletti e due abbandoni verso PSI e misto.

Dopo il buon risultato del 1979 perde consensi ed eletti, si presenta con il simbolo listato a lutto  che servì al partito per comunicare la propria intenzione da un lato di chiedere ai cittadini di non votare (campagna per lo sciopero dal voto), in parte per rivendicare il diritto politico al non voto dei cittadini, in parte per denunciare l’illegalità delle elezioni, causata dalle censure operate dall’informazione pubblica, infatti, pure presente alle elezioni, il PR invitata al non voto, evidentemente qualche simpatizzante ha aderito alla richiesta.

Democrazia Proletaria

Leader: Mario Capanna

542.039 voti pari al 1,47% 7 deputati (+0,67% + 7 seggi rispetto a Nuova Sinistra Unita), al Senato 1,05% e nessun eletto, assente in Trentino Alto Adige, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Sardegna. Buon risultato a Miano-Pavia, 2,76% e 2 deputati eletti,

Ritornata al simbolo del 1976 dopo la parentesi NSU e senza la concorrenza del PdUP rientra con 7 parlamentari alla Camera, il 4 ottobre 1983 a DP viene concessa la possibilità di costituire un gruppo parlamentare autonomo. In Valle d’Aosta presente al Senato il simbolo Nuova Sinistra Unita.

SudTiroler Volkspartei

Leader: Silvius Magnago

184.940 voti pari al 0,50% 3 deputati (-0,06% – 1 seggio), Senato 0,51 e tre seggi (invariato), dati nazionali non significativi visto che si presenta solo in Trentino Alto Adige ed ha il suo bacino elettorale in provincia di Bolzano (32,44% Camera – 33,66% Senato), perde un deputato forse anche per la concorrenza di altra lista espressione della popolazione di lingua tedesca e del PPTT.

Liga Veneta

Leader : Achille Tramarin

125.311 voti pari al 0,34% 1 deputato, Senato 0,29% 1 eletto, non presente prima, dati nazionali non significativi, si presenta solo in Veneto – Verona 4,01%, Venezia 4,48%, Belluno 1,03%, a Senato il 3,68%, il seggio alla Camera scatta a Verona con il leader Tramarin, al Senato viene eletto Graziano Girardi nel collegio Vittorio Veneto-Montebelluna con il 7,89% (10,97% a Montebelluna).

Risultato storico, per la prima volta un partito locale di una regione a statuto ordinario entra in parlamento e con ben due eletti. Questo spianerà la strada e segnerà la via alla Lega Lombarda, gemellata, che poi diventerà Lega Nord. Ben presto però i due parlamentari sono estromessi dal movimento, nel 1985 Tramarin, che non vuole lasciare il direttivo, indice un congresso per conto suo e dopo una battaglia legale e parlamentare esce dalla Liga per fondare la Liga Veneta Serenissima. Marilena Marin diventa segretaria del partito al suo posto

Partito Sardo d’Azione

Leader: Carlo Sanna

91.923 voti pari al 0,25% 1 deputato (+0,20 + 1 seggio), al Senato 0,25% 1 senatore, non eleggeva parlamentari con proprio simbolo dal 1948, dopo le deludenti elezioni del 1979 il partito si riorganizza e punta sull’indipendenza dell’Isola. Arrivano risultati e viene eletto alla Camera Mario Melis, fratello del leader storico Giovanni Battista con 25.619 preferenze

Come per altri conta il dato regionale: 9,49% alla Camera e 9,71% al Senato, con risultati oltre il 10% nei capoluoghi di provincia, dopo questo risultato anche alle regionali ottiene un discreto successo Melis diventa anche presidente della regine (1984-1989) conservando però il seggio parlamentare. Gli eletti confluiscono nel gruppo misto

Union Valdotaine – UVP – Democrazia Popolare

28.086 (38,87%) voti 1 deputato e 42,69% 1 senatore, conferma i risultati del 1979 in Valle d’Aosta, nonostante la presenza di quasi tutti i partiti nazionali. Il simbolo é leggermente diverso da quello a fianco, con la scritta Valle d’Aosta invece di Europa, ed i nomi dei movimenti al posto di federalismo autonomie

Partito Nazionale Pensionati

503.461 voti 1,36% – nessun eletto , al Senato 1,19% nessun eletto, sfiora il risultato alla Camera, anzi in un primo momento le proiezioni attribuiscono al PNP 6 deputati ma poi il quorum non viene superato in nessuna circoscrizione e nonostante mezzo milioni di voti sono fuori,

Non é presente ovunque, alla Camera nelle circ. di Cuneo, Brescia, Mantova, Trento, Belluno, Parma, Campobasso e Potenza la lista non c’é e questo da l’idea del buon risultato, il quorum lo sfiora a Roma (1,55%) miglior risultato in Liguria (2,69%) e Torino (2,26%), al Senato assente in Piemonte, TAA; FVG, Liguria, Molise, Basilicata e Sardegna. Nel Lazio prende il 2,0% , a Roma il più votato é Giulio Cesare Graziani, Medaglia d’Oro della II GM, aviatore e generale a riposo, con un passato politico nel MSI-DN.

Associazione per la zona franca integrale a Trieste

92.101 voti 0,25% nessun eletto, perde il seggio conquistato nel 1979, sfruttando l’esenzione presenta liste in 26 circoscrizioni, coinvolgendo gruppi autonomisti locali, tuttavia l’eccessiva identificazione con la sola realtà triestina (il simbolo per esempio) non porta risultati e per pochi voti perde anche il seggio a Trieste (19,70%), presente ache in diverse regioni per il Senato ma anche qui raccoglie poco, 0,38% ed il 6,44% in Friuli Venezia Giulia, in Liguria 1,76%, nelle altre regioni sotto l’unopercento.

Simboli utilizzati al Senato in Piemonte, Lombardia, regioni del sud, Sardegna

Movimento Friuli

26.190 voti IL 3,26% nella circoscrizione che comprende il Friuli e la provincia di Belluno, al Senato, solo in FVG, il 3,21%, percentuali molto lontane da quelle necessarie per eleggere parlamentari.

Partito del Popolo Trentino Tirolese per l’Unione Europea

Leader: Enrico Pruner

Generalmente si presenta con la SVP ma nel 1983 corre in solitaria per Camera e Senato in T.A.A. , 3,27% Camera 18.656 voti ( 5,67% in provincia di Trento, 4.954 voti per Pruner) e 3,71% al Senato , con il 10,03% nel collegio di Pergine.

Associazione Nazionale Pensionati dell’INPS

La lista si presenta solo a Roma , dove ottiene 15.182 voti pari al 0,47% ma probabilmente impedisce al Partito Nazionale Pensionati di raggiungere il quorum, in seguito l’attività di questa formazione continuerà e candiderà anche ex esponenti del PNP, il più votato, con 802 preferenze, é Attilio Neutrali.

Partito Monarchico Nazionale

La lista si presenta solo a Roma , dove ottiene 13.573 voti pari al 0,42%, buono il risultato ottenuto dal capolista, Gaetano “Nino” Longobardi, giornalista, scrittore, conduttore televisivo. Il PMN si era già presentato in diverse elezioni politiche e regionali.

Wahlverband der Sud-Tiroler

Ala dura e separatista della politica alto atesina, ottiene 12,270 voti in Trentino – Alto Adige, 2,15%, in provincia di Bolzano il 4,25%, 4.657 preferenze per Eva Klotz sostenitrice dell’annessione all’Austria.

Unione Pensionati Pensionandi Italiani

Alla Camera a Bologna (0,20%) e Roma (0,20%), 9.944 voti in totale, piu’ votato in entrambe Damiano Orelli, presente anche al Senato : Emilia Romagna (0,12%), Lazio (0,28%)

Slovenska Skupnost – Unione Slovena

Si presenta tradizionalmente a Trieste (2,72%) e Udine-Belluno-Gorizia-Pordenone (0,49%), in tutto 9.434 voti. In Senato in Friuli-Venezia Giulia (1,20%),

Partito Operaio Europeo

Come nelle precedenti due tornate si presenta in alcune circoscrizioni alla Camera, i risultati sono sempre molto deludenti, 8.074 voti presi a Milano (0,09%), Brescia-Bergamo (0,21%) e Roma (0,08%).

Lista di Lotta

Presente nella circoscrizione di Roma, prende 6.863 voti pari allo 0,21%, si era presentata anche alle regionali 1980 in Lazio, il capolista, Nino Pasti, prende 1.137 preferenze.

Partito Cristiano di Azione Sociale

Leader : Carlo Fatuzzo

Come nel 1979 presente a Brescia- Bergamo. 6.354 voti pari al 0,50%, raddoppia ma è sempre molto lontana dal mandare Fatuzzo alla Camera qualche decennio prima, questa volta presenta anche al Senato in Lombardia dove ottiene il 0,25%

Vivere Liberazione

Presenta a Milano-Pavia una lista di soli dieci candidati ottenendo 5.257 voti . 0,17%

Fronte Nazionale Siciliano – Sicilia Indipendente

Si presenta a Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta, come sempre con poca fortuna, arrivano solo 5.228 voti pari al 0,39% (ultima lista) più votato Giuseppe Scanò con 1.432 preferenze. presenta anche al Senato dove ottiene il 0,35%

Partito Nazionale Inquilini

Lo troviamo solo a Napoli-Caserta dove prende 4.768 voti paril al 0,22%, il più votato é Mario Cantone cin 1005 preferenze.

Movimento Ecologista Sardo

Un movimento ecologista, nei prossimi anni ne vedremo diversi, che si presenta solo in Sardegna ottenendo 4.263 voti pari al 0,44%, più votato Antonio “Toni” Iervolino con 660 preferenze.

Movimento per l’Indipendenza del Territorio Libero di Trieste

Movimento già visto in altre occasioni, a Trieste ottiene 2.913 voti pari al 1,43%,

Giustizia e Libertà

Tre soli candidati nella circoscrizione di Catania, arrivano solo 1.692 voti pari al 0,11%

Movimento Popolare Cristiano

Sempre a Catania ( si era presentata anche nel 1979) questa volta arrivano solo 1.607 voti (0.11%) più votato dei quattro candidati Angelo Aprile con 266 preferenze.

Rinnovamento Molise

Il Molise elegge due senatori, in genere vanno entrambe alla DC che ottiene più del 50% dei voti, per provare a strapparne uno la sinistra si presenta unita in questa lista c75% he però si ferma al 19,75% e non ottiene seggi (da notare il risultato di DP che si presenta da sola ed ottiene il 3,97%).

Segnaliamo infine che in Valle d’Aosta per la Camera PRI-PLI e PSDI si presentano insieme (come per il Senato), il PCI utilizza un simbolo diverso.

simboli depositati ma non utilizzati

FIGC

COLT. DIRETTI

I VERDI

SOLO AL SENATO