1958 Elezioni Politiche

Il 25 maggio si svolgono le elezioni per il rinnovo della Camera e del Senato, il Senato, previsto su sei anni, fu sciolto anticipatamente.

SISTEMA ELETTORALE

Per la Camera venne aggiunta la Circoscrizione di Trieste finalmente ritornata alla Patria, il numero dei Deputati, quindi, salì dai 590 del 1953 a 596.

Aumentato da 237 a 246 anche il numero dei Senatori ma senza modificare i collegi, quindi in alcune regioni il numero dei seggi assegnati superava di una unità il numero dei collegi, essendo una elezione proporzionale, con sistema d’Hondt, questo non portava alcun problema.

Il premio di maggioranza, previsto ma non concretizzatosi nel 1953, era stato abolito, per la Camera i seggi di di ogni circoscrizione si assegnavano con metodo proporzionale puro in base ai quozienti, seggi e voti residui confluivano nel Collegio Unico Nazionale e riassegnati, mediante complicati calcoli, alle Circoscrizioni, si utilizzava qui in metodo d’Hondt. Le iscrizioni erano 32, le regioni 19 (il Molise faceva ancora parte delle regione Abruzzi-Molise), i seggi alla camera erano fissati uno per ogni 80000 abitanti o frazione superiore ai 40.000, Per il senato uno ogni 200.000 o frazioni superiori ai 100.000, nessuna regione aveva meno di sei Senatori assegnati, la val d’Aosta un solo Senatore da eleggere era, di fatto, un collegio uninominale.

Chi superava il 65% (si verifico solo per la Dc in alcuni collegi del nord Italia e per la SVP in un collegio) veniva eletto direttamente e solo in questo caso il collegio si trasformava in uninominale.

QUADRO POLITICO

Smorzatosi le tensioni del dopoguerra e delle due precedenti elezioni, quelle del 1958 non furono caratterizzate da particolari eventi,

la legislatura aveva visto questi Governi

De Gasperi VII (16 luglio 1953 – 16 agosto 1953)

Pella (17 agosto 1953 – 17 gennaio 1954)

Fanfani (18 gennaio 1954 – 9 febbraio 1954)

Scelba (10 febbraio 1954 – 5 luglio 1955)

Segni (6 luglio 1955 – 18 maggio 1957)

Zoli (19 maggio 1957 – 30 giugno 1958)

alcuni di breve durata ma tutti retti fa democristiani con l’appoggio, a volte esterno, di PSDI , PRI e PLI.

Su fronte delle opposizioni da registrare una incrinazione dei rapport tra PCI e PSI dovuta ad un riesame da parte dei socialisti della situazione interna ma, sopratutto, alla repressione sovietica della rivolta ungherese del 1956 ed ad quanto stava emergendo sui crimini di Stalin, ricordiamo morto nel 1956, qusta decisione non era approvata da tutti nel PSI.

A destra si registra un calo di voti, sia per il MSI ma sopra tutto per i monarchici che avenao subito la scissione di Achille Lauro che aveva fondato il Partito Monarchico Popolare, la spaccatura si sanerà nel corso della Legislatura quando le due formazioni si riuniranno nel Partino Democratico Italiano, PDI che in seguito aggiunge alla nome Unità Monarchica diventando PDIUM, il tutto non senza perdere qualche pezzo per strada a favore di PLI, MSI, DC ed anche PSDI.

Sostanzialmente l’Italia viveva un periodo di crescita economica e demografica, che porterà al c.d. boom economico degli anni 60, le ferite della II guerra mondiale erano ormai alle spalle e le grosse tensioni internazionali ci toccavano marginalmente.

Il voto nelle circoscrizioni
il voto nei singoli comuni

CAMERA

specchietto seggi assegnati

risultati per Circoscrizione

SENATO

specchietto seggi assegnati

risultati per regione

i risultati di ogni singolo collegio, regione per regione, si trovano a fondo pagina-

PARTITI E LISTE

Democrazia Cristiana

Il simbolo non cambia ma il Segretario nazionale si, dopo la morte di Alcide De Gaspari nel 1954 diventa segretario Amintore Fanfani che tiene la carica fino al 1959.

Il maggiore partito di governo conferma i buoni risultati del 1953 aumentando voti e seggi.

Alla Camera ottiene 12.520.207 voti pari 42,35% ed elegge 273 deputati, rispetto al 1953 +2,26& e +10 seggi.

Il risultato é omogeneo in tutta Italia, si parte da un 58,60% a Bergamo-Brescia ed un 58% nella Circ.di Verona per scendere al 27,71% in quella di Bologna, anche quando non é il primo partito (in sole 6 Circoscrizioni compresa la VdA) é comunque il secondo con buoni risultati ed eletti.

Al Senato ottiene 123 eletti grazie al 41,23%, é presente ovunque tranne che nel collegio di Reggio Emilia, in Veneto (55,45%) il miglior risultato, non é prima solo in Emilia Romagna e Valle d’Aosta.

Interessante l’analisi incrociata del voto a Reggio Emila città, assente al Senato le schede bianche e nulle passano dalle 1750 della Camera, dove il numero di elettori é maggiore, alle 9956 del Senato, quindi almeno 8200 elettori dei 71253 totali non trovando la Dc non vota altre liste, per il dettaglio (partiti solo presenti alle due competizioni, il PCI passa dal 41,49% al 47,96%, il PSI dal 15,345 AL 17,56%, il PSDI dal 7,56% al 16,61%, il PLI dal 4,17% al 10,59%, il MSI ed il PNM dal 3,47% e 0,48% al 7,28% del candidato comune, alla camera presenti anche PRI (0,51%), PMP (0,21%) ed altra lista (0,04%). Quindi l’assenza della DC favorisce senza dubbio i partiti alleati (PLI e PSDI), la Destra Nazionale ma anche il PCI solo per effetto del calo di voti validi per il calcolo delle percentuali, incredibile, però, che 8200 elettori non abbaino espresso il voto invece di darlo ad un partito alleato (PLI o PSDI).

Partito Comunista Italiano

Stesso simbolo e stesso leader, Palmiro Togliatti, si conferma il secondo partito, con risultati simili al 1953, alla Camera ottiene 6.704.454 voti pari al 22,68% e 140 seggi rispetto al 1953 +0,08% ma perde tre deputati per le alchimie elettorali, primo nelel circoscrizioni di Bologna, Parma, Firenze e Siena, ottiene buoni riscontri in tutta Italia, ma in particolare nelle regioni del centro e nelle grosse città

Al Senato prende il 21,80% e 59 Senatori, che diventano 60 grazie ad uno dei due eletti nella lista comune con il PSI in Sardegna, non é presente in Trentino Alto Adige ed in Valle d’Aosta.

Partito Socialista Italiano

Sempre guidato da Pietro Nenni mantiene ancora la falce e martello nel simbolo, anche se i rapporti con il PCI si sono incrinati, i risulati sono in linea con quelli del 1953, non é primo in alcuna circoscrizione ma in alcune della Lombardia e del Veneto supera il PCI.

4.206.726 voti alla Camera pari 14,23% ed 84 deputati (+1,53% + 9 seggi, un buon risultato, migliore Circoscrizione quella di Mantova-Cremona (22,81%) in generale meglio al nord.

Al Senato prende il 14,08% e 35 eletti, a questi si aggiunge Emilio Lussu (ex PSdAz) eletto nel gruppo PCI-PSI in Sardegna, in Trentino presenta candidature comuni con il PSDI in alcuni collegi, ma senza eletti, in un collegio della Sicilia ci collega ad un indipendente con il simbolo della Chiave, opzione in uso nelle precedenti elezioni ma sempre meno utilizzata.

Movimento Sociale Italiano

Il simbolo é sempre quello, anche meno artigianale di quello del 1948 e del 1953. Cambia il Segretario Nazionale che é Arturo Michelini, dell’ala moderata del partito. Diventa il quarto partito anche se con percentuali lontanissimi dai primi due e distante dal terzo.

Subisce una flessione di voti e di eletti, alla Camera ne ottiene 1.407.718 pari al 4,76% ed elegge 24 deputati, rispetto al 1953 -1,08% e perde 5 seggi. Come nelle precedenti elezioni i voti arrivano sopra tutto dal sud e dal Lazio, su 24 eletti solo sei son nel Nord Italia, compreso Riccardo Gefter-Wondrich a Trieste dove il MSI é il terzo partito con il 15,71% miglior risultato in Italia, segue Lecce con il 10,97% e Roma con il 9,90%.

Al Senato ottiene il 4,40% ed 8 eletti (ne perde uno)

Subisce anche il successo di Lauro, nelle zone dove é forte il PMP il MSi ottiene pochi risultati.

La regione migliore al Senato è il Lazio (11,43%) , presenta candidature comuni con il PNM in in Veneto ( tranne che in un collegio), in Emilia ma non in Romagna, in Toscana, Umbria e Sardegna, in candidati MSI-PNM ottengono in tutto l’ 1,11% ma nessun eletto.

Partito Socialista Democratico Italiano

Stesso simbolo dal 1948 e stesso leader, Giuseppe Saragat , al PSDI arrivano 1.345.447 voti pari al 4,55% e 22 seggi (+0,03%(, aumenta però di 3 unità la rappresentanza alla Camera. Miglior risultato a Belluno-Udine-Gorizia (8,99%), segue CN-AL-AT con il 8,37%.

Al Senato prende il 4,45% e 5 eletti, presenta liste comuni con il PSI in 3 collegi del Trentino Alto Adige, é presente in tutte le regioni con miglior risultato, anche se senza eletto, in Friuli (8,83%), i 5 senatori scattano in Piemonte, Lombardia (2), Veneto ed Emilia Romagna, il partito, infatti, é decisamente più votato nel nord Italia rispetto al centro-sud.

Partito Liberale Italiano

Guidato da Giovanni Malagodi migliora rispetto al 1953, probabilmente rosicchiando qualche voto ai monarchici, prende 1.047.081 pari al 3,54% ed 17 deputati, aumenta dello 0,53% e di quattro seggi. Ottiene il miglior risultato nella Circ, di Catania , 7,05% , l’unica dove scattano due eletti, bene anche in Piemonte , superiore al 5%

Al Senato gli eletti sono 3 (aumenta di uno) e scattano in Piemonte, Lombardia, Campania e Sicilia, a dimostrazione di una certa uniformità di risultati sul territorio nazionale, é presente in tutte le regioni (tranne Val d’Aosta e Basilicata) ma non in tutti i collegi.

Partito Monarchico Popolare

Fondato da Achille Lauro il 2 giugno 1954 dopo la scissione dal PNM, si presenterà solo a queste elezioni, infatti nel 1959 i due partiti monarchici confluiranno nel PDIUM .

Alla Camera ottiene 776.919 voti pari 2,63% e 14 seggi, di questi 6 nella Circ. Napoli-Caserta dove è al 16,83%, terzo partito, a Napoli città é al 26,35% ed i voti sono 155825 , un quinto del totale nazionale!

Bene anche in Basilicata 7,25% ed a Benevento-Avellino-Salerno (5,25%), quasi inesistente al nord dove ottiene un solo eletto, a Milano-Pavia, a Lauro subentra Antonio Cremisini che poi aderirà al MSI.

Al Senato ottiene il 2,96% e 5 eletti (3 in Campania, 1 nel Lazio ed 1 in Sicilia, anche in questo caso é a Napoli che si registra il risultato migliore, nel collegio Napoli III Gaetano Fiorentino prende il 36,o4% ed é il candidato più votato, a Napoli IV Lodovico Greco é primo con il 31,34% a Napoli II Amedeo D’Albora é secondo solo alla DC con il 29,42%, nel collegio di Rieti é collegata al candidato di Tota Sabina Civitas che é determinate per far scattare il seggio.

Nelle regioni del Nord, invece, le percentuali sono molto basse e la presenza del PMP non è in tutti i collegi, riesce comonque ad essere presente quasi ovunque, assente solo in Valle d’Aosta, Umbria e Trentino Alto Adige.

Nel simbolo del partito compaiono anche le sigle di Unione Combattenti d’Italia e Movimento Nazionale Italiano.

Partito Nazionale Monarchico

il partito di Alfredo Covelli, subisce la scissione laurista, Covelli era più orientato ad una collaborazione con il MSI, mentre Lauro guardava ad una alleanza, che poi non si verificò, con la DC, perso il suo primo finanziatore, l’armatore napoletano e con la concorrenza del PMP il Partito Nazionale Monarchico subisce un tracollo elettorale.

Alla Camera prende 659.997 voti pari al 2,23% ed 11 seggi, perde il 4,62% e 29 deputati, i due terzi . I migliori risultati arrivano in Puglia, dove supera il 5% ed in Sicilia, dove supera il 4%, bene anche nella seconda circoscrizione campana, 5,97%, é comunque meno legato ad una solo territorio, infatti anche al nord raccoglie qualcosa, elegge un deputato a Torino ed uno a Milano, al Senato 2,18% e due senatori, in Puglia grazie al 7,79% ed in Sicilia, l’eletto in Puglia, Oronzo Massari a Lecce, ottiene il 22,44% , in Sicilia Arcudi a Palermo, i due faranno subito gruppo con MSI, come si é visto, infatti in alcuni regioni i due partiti avevano presentato liste comuni, in altre, Trentino, Marche, V. d’Aosta il partito é assente.

Partito Repubblicano Italiano – Partito Radicale

Il PRI, sempre guidato da Oronzo Reale, stringe una alleanza con il Partito Radicale, fondato nel 1955 da liberali che non approvavano la svolta a destra del PLI, tra i fondatori Mario Pannunzio, Leo Valiani, Eugenio Scalfari e Marco Pannella.

L’alleanza non porta risultati,,,,,

Alla Camera 405.782 pari al 1,37% e 6 eletti, perde lo 0,25% ed un deputato. Migliori risultati nella circ. Bologna-Ferrara-Ravenna-Forlì, 5,49% e 2 eletti (Ugo La Malfa e Macrelli), dalla sola provincia di Ravenna arrivano 31.627 voti….bene anche nella Marche, in Lazio e parte della Toscana, nel resto d’Italia quasi sempre sotto l’1%.

Al senato é assente in Trentino, Basilicata e Sardegna e diversi collegi in varie regioni, prende 1,39% ma non elegge senatori, nel 1953 ne aveva due ottenuti in liste DC-PRI, alleanza non replicabile vista la presenza del Partito Radicale.

Comunità della Cultura, degli Operai e dei Contadini d’Italia

Il Movimento Comunità era  di orientamento federalista, socialista e liberaldemocratico. Fondato in Piemonte nel 1947 per volontà dell’imprenditore progressista Adriano Olivetti per simbolo aveva una campana adornata da un nastro con la scritta Humana Civilitas.

Nel 1958 si presenta alle elezioni in un cartello comprendente il Partito Contadini d’Italia ed il Partito Sardo d’Azione, ottiene un deputato nella persona dello stesso Olivetti nella Circoscrizione di Torino grazie al 4,25%, ad Ivrea, Olivetti era il sindaco della città eporediense, é il primo partito con il 34,47%. Su scala nazionale i coti sono 173.227 pari al 0,59% ma non scattano altri seggi perché per partecipare al CUN una lista doveva superare i 300.000 voti, senza questo sbarramento la coalizione avrebbe eletto altri due deputati: il sardista Giovanni Melis in Sardegna (3,88%) e Vincenzo Balestrini nel, sia pur ridimensionato, feudo “contadino” del Piemonte sud (2,88%) , presente anche nelle circoscrizioni di Cuneo Genova, Milano, Como, Belluno, Pisa, Roma, Napoli, Salerno, in Basilicata (2,39%). Olivetti di dovrà dimettere il  il 23 ottobre 1959 per incompatibilità col suo ruolo nella giunta tecnico-consultiva dell’INA-Casa, morirà il 27 febbraio 1960, gli subentra Franco Ferrarotti che poi aderirà al gruppo PSDI, il movimento nel settembre del 1961 si ritira dalla lotta politica.

Al Senato é presente in Piemonte (4,41%), Lombardia, Liguria, Lazio, Basilicata, Sardegna (come Psdaz – 4,15%), ma spesso non copre tutti i collegi, anche in Sardegna presente solo in due con un probabile collegamento con il PSDI, su scala nazionale 0,55%, in Piemonte manca il seggio per meno di 2000 voti ed era assente in due collegi…. .

Nel 1953 alla Camera il PSdAz aveva preso 27 mila voti (0,10%) ed il Partito Contadini era assente, impossibile confronti.

Sudtiroler Volkspartei

Il leader é Silvius Magnago che dirigerà il partito di raccolta dei cittadini di lingua tedesca dell’Alto Adige dal 1957 al 1991.

Come sempre prende 3 deputati e due senatori nella regione Trentino Alto Adige, unica differenza é che al Senato presenta, questa volta, anche in un collegio della provincia di Trento.

Unione Valdotaine

Movimento autonomista della Valle d’Aosta, al suo esordio elettorale strappa il seggio alla Camera alla DC con il 50,94% contro il 46,43% ed il 2,63% del MSI., l’eletto é Severino Caveri che aderirà al gruppo misto.

Indipendenti di Sinistra (Valle d’Aosta)

(simbolo non disponibile in definizione migliore)

Cartello presente solo in Valle, con il 51,79% batte DC (45,59%) e MSI (2,62%), l’eletto, Renato Chabod, aderirà al gruppo misto.

LISTE CHE NON OTTENGONO SEGGI

Movimento Autonomie Regionali Padane

Erede del Movimento Autonomia Regionale Piemontese, ne conserva anche il simbolo, riesce a presentarsi in diverse circoscrizioni della Camera, in tutto arrivano 70,589 voti (0,24%9 ma nessun eletto, al Senato è presente solo in Piemonte (2,47%) e cinque collegi lombardi (0,11%)

Partito Cattolico di Riscossa Nazionale – Centro Politico Italiano

E’ presente a Roma, Napoli, Lecce, Palermo ed in Sardegna, ma arrivano solo 15.929 voti pari al 0,05% su scala nazionale, miglior risultato in Sardegna 0,46%…. il Centro Politico Italiano si era presentato autonomamente, con scarsi risultati, nelle elezioni precedenti.

Federazione Autonoma Socialdemocratica Italiana

Si vede solo nella Circoscrizione Roma-Latina-Viterbo-Frosinone dove su oltre 2 miloni di elettori solo 9332 (0,45%) scelgono questa lista.

Partito Nazionale del Lavoro

Dopo il V Congresso del Msi (Milano 24-26 novembre 1956), se ne va il gruppo, di ispirazione evoliana,  Ordine Nuovo, guidato da Pino Rauti. “Da sinistra”, esce  la componente capitanata da Ernesto Massi, che dà vita al Partito Nazionale del Lavoro (P.N.L.), “per riprendere la battaglia delle origini” e non lasciare ai social comunisti l’egemonia del problema sociale”.

Il partito si struttura in varie federazioni e si presenta alle elezioni politiche del 1958, raccogliendo però poche migliaia di voti e dissolvendosi subito dopo, aderisce e si candida anche Luigi Filosa, deputato del MSI passato al gruppo misto, ma a Napoli prende solo 66 preferenze, la lista lo 0,03%, il PNL si presenta anche in Liguria, a Milano a Firenze ed in Abruzzo dove prende il migliore risultato, 0,43%. In tutto solo 7183 voti, al Senato solo in Abruzzo-Molise, 0,45%. Si noti la cartina d’Italia comprendente Corsica, Nizza, Canton Ticino ed Istria.

Autonomia Piemontese Movimento Villarboito – S.C.O.P.A.

Enrico Villarboito, ex segretario del MARP. arriva a presenta una propria lista che, accanto al nome Autonomia piemontese, accosta il suo cognome e il suo ritratto, ma anche l’acronimo Scopa, che è raffigurato proprio da una scopa posata sulla sagoma dell’Italia, ma in effetti sta per Servire coscienziosamente ogni pubblica amministrazione.

Il nome è certamente altisonante, perfettamente in linea con l’altro personaggio legato alla lista, Gianluigi Marianini, già campione di Lascia o raddoppia? e ormai trasformato in icona del “buon vivere”. Presente solo alla Camera a Torino-Novara-Vercelli prende 6.955 voti (0,41%)

Unione Triestina

Di Carlo Tolloy, presente a Trieste, 6661 voti pari al 3,07%

Fronte dell’Indipendenza

Presente a Trieste, 6305 voti pari al 2,91%

Movimento Pro Pensionati

Presente solo a Torino-Novara-Vercelli, prende 4.987 parI al 0,30%

Fronte Unico Soldato Italiano

Si presenta in due circoscrizioni Roma (0,08%) ed in Calabria (0,24%) , in tutto 4.172 voti, non sappiamo se la sigla FUSI sia voluta o casuale….

Concentrazione Europea Democratica

Nonostante sia presente in quattro circoscrizioni (Milano, Parma, Catania e Palermo) ottiene solo pochissimi voti, in tutto 4.133 pari allo 0,014% su scala nazionale, curiosa la presenza della Turchia nella cartina europea ma non dell’Unione Sovietica.

Movimento Indipendente Divorzisti

Presente solo a Torino-Novara-Vercelli, prende 3.955 par al 0,23%, l’ancora era stata utilizzata in passato da altre formazioni.

Partito Socialista Siciliano

Si presenta solo nella circoscrizione di Catania, ottenendo 3.136 voti pari al 0,24%

Movimento Nazionale Italiano

Strana la presenza di questa lista Napoli-Caserta, 1499 vori, 0,10% , visto che la sigla MNI era compresa nel simbolo del Partito Monarchico Popolare.

Movimento di Azione e Rinnovamento

Solo in Abruzzo, 752 voti , 0,11%

Movimento Economico Italiano Sociale

Questo simbolo elaborato e decisamente anacronistico lo troviamo solo Napoli-Caserta, 571 voti, 0,04%

Partito Italiano Mutilati Invalidi di Guerra

Nelle elezioni precedenti si erano presentate, senza molta fortuna, diverse liste che si richiamavano direttamente alla II Guerra Mondiale, nel 1958 troviamo solo questa a Lecce che raccoglie 465 voti , 0,06%

SIMBOLI PRESENTI SOLO AL SENATO

Spariti completamente gli Indipendenti, per il Senato, che ricordiamo ammette collegamenti anche tra candidati con simboli diversi, registriamo queste presenze. ( i simboli sono presi dal sito Elezioni Archivio e leggermente ingranditi da questo la perdita di qualità)

Chiave

SIMBOLO NON DISPONIBILE

Si presenta collegata al PSI in Sicilia nel collegio 12-Patti, candidato Raffaele Saggio che arriva terzo con 11.686 voti – 11,50%

Bruno Buitoni

C’é chi mette il nome e pure la faccia sul simbolo, ma forse i Buitoni in Umbria possono permetterselo… si presenta in tre collegi, in due (Perugia I e Città di Castello) con lo stesso Buitoni, a Perugia II con Dario Teatini, probabile il collegamento con il PLI.

Tre Cime di Lavaredo

Si presenta solo nel collegio in Veneto nel collegio 1-Belluno, candidato Mario Luciani che prende 9.928 voti (9,30%), l’unico gruppo nazionale non presente nel collegio è il MSI/PNM.

Tota Sabina Civitas

Presente in Lazio nel collegio 4-Rieti con Ivo Coccia, collegato al Partito Monarchico Popolare, prende 6.449 voti (6,86%) ed é il primo degli esclusi del suo gruppo.

Unificazione Socialista

Collegi 20 (Eboli) e 21 (Sala Consilina-Vallo della Lucania) in Campania con due diversi candidati, Ennio D’Aniello e Mauro Prisco, non é collegata ad altri gruppi ed ottiene 3.110 voti (0,15% su scala regionale)

Quadrifoglio

Collegio 9 -Reggio Calabria, 2.818 voti (2,58%) per Giovanni Italo Greco.

Movimento Rurale

Nei collegi piemontesi di 6-Alba e 7-Mondovì con due diversi candidati, 2.389 voti in totale (0,10%)


Simboli depositati ma non presenti alle elezioni

Come sempre alcuni depositano un simbolo che poi non viene utilizzato per vari motivi, in questa occasione alcuni sono simboli di partiti e liste che si erano presentate in passato

Unione Socialista Indipendente
Mov. Indipendenza Sicilia
Partito Democratico del Lavoro
Unità Popolare
P. dei Contadini (simbolo diverso)
Mov, Internazionalista Proletario

Ci sono poi loghi di sindacati, associazioni di categoria e movimenti giovani, depositati con il chiaro scopo di impedirne ad altri un uso improprio

Mov, Naz. Coltivatori Diretti
Conf. Piccolo Commercio
Fed, Giovanile Comunista (PCI)
Ass. Contadini del Mezzogiorno
Ass, Amministratori Democratiti

Ass. Difesa Diritti Umani
Ass. Internazionale della Pace
Ass, Na.le del Legionario

poi c’é un pò di tutto, un simbolo con sigle ma senza simboli PSDI-PSI e diversi movimenti monarchici:

All. Monarchica del Sud.
P. Monarchico Democratico Italiano

ed infine da destra a sinistra passando per il centro e non mancano i movimenti di protesta o locali

Fratellanza Azzurra
Unione Nazionale
Mov, Nazionale Unitario

P. Popolare Aquilista
Unione Nazionale degli Italiani
Unione Nazionale Italiani
All, Combattenti e Reduci
Lega Italiana Ceto Medio
Fronte Economico Nazionale

Unione Popolare Crisiana
Mov. Apolitico Minorati e Reduci
Mov. Naz. Pace e Libertà

Mov. Popolare Italiano
P. Radicale Massonico
P.Radicale Laburista
Mov. Femminile Italiano
Socialismo Nazionale
Blocco del Popolo

UNSIPO (in un collegio nel 1953)
Mov. Azione Socialista
Mov. Operaio Cristiano

Metà Tasse
Blocco ind. Disoccupati
Ascendismo
Mov. Coltivatori e Salariati
Mov. Unificazione Popoli
Mov. Ricerca e Superamento

Partito degli scontenti
Partito Europeista
Unione Lav. Ind,. Trentini

TABELLE REGIONALI RISULTATI SENATO CON DETTAGLIO DI OGNI COLLEGIO

si ringrazia, come sempre, Gabriele Maestri per i simboli

dati presi dal elezioni Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali (interno.gov.it)

manifesti recuperati sul web.